Era uno studioso eccezionale, per l’intelligenza dei problemi e per il modo di presentarli. Mario Rosa era soprattutto un uomo molto gentile, buono: e queste qualità dell’animo, apparentemente intime, in lui sapevano operare concretamente, favorendo l’incontro fra gli studiosi e la definizione di nuovi campi di ricerca. Tutti gli dobbiamo qualcosa, e io – che sono stato suo allievo alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni Novanta – molto.
I miei migliori saluti.
Giampiero Brunelli