Colonnese Editore
Napoli
2024
pp. 204
Siamo in genere abituati ad associare il Rinascimento alla valorizzazione e alla ripresa della cultura classica, all’esaltazione dello spirito razionale, al principio dell’ordine. Ma il periodo compreso fra la crisi del Medioevo e la genesi dell’età barocca ha mostrato anche un altro volto: quello del Controrinascimento, che nasce e si sviluppa dentro la rivoluzione intellettuale umanistica. Ripudio della tradizionale esaltazione della ragione, ricerca delle verità non della verità, coesistenza di ordine e disordine, rilievo dell’immaginazione e dei sentimenti ne sono stati i caratteri distintivi.
Aurelio Musi ripercorre qui le differenti declinazioni di uno di questi sentimenti, la malinconia, attraverso il racconto della vita e del pensiero di alcuni protagonisti del Rinascimento europeo: Erasmo da Rotterdam e il suo mondo pazzo, Martin Lutero e la sua tristitia, Marsilio Ficino e la malinconia del genio, Michel de Montaigne e la sua anima senza fissa dimora, Giordano Bruno e Tommaso Campanella, Torquato Tasso, musa malinconica della transizione. La musica del madrigale, con i suoi malinconici compositori, è quasi la colonna sonora di questa civiltà alle radici della nostra modernità.
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